Come diventare un dentista più autorevole in 6 semplici passi
chirurgia orale endodonzia implantologia odontoiatria prevenzione protesi Oct 28, 2015
Per essere un dentista più autorevole non basta solo apparire. Devi fare le cose che la maggioranza dei tuoi colleghi nella tua zona non fa o fa in modo discontinuo o in modo sbagliato. Mi riferisco al primo approccio con il paziente: la visita.
Primo aspetto importante è l’impressione che dai. Non devi essere nervoso per fatti che influenzano la tua vita sia professionale o quotidiana. Questo obbligo credo sia uno dei pesi principali che il dentista deve talvolta affrontare. Ricorda che il paziente è probabilmente più apprensivo di te in quel momento e quindi devi tu farti carico delle sue preoccupazioni e non trasmettergli le tue con atteggiamenti nei suoi confronti o verso il tuo personale.
1) Chiedi prima al paziente se ha dei dolori importanti che dovrai ovviamente risolvere per primo con la terapia odontoiatrica o farmacologica.
2) A questo punto chiedi (o te lo dirà lui stesso) per quale problema è venuto a farsi “vedere” da te. A volte è un controllo generale, altre volte esiste una richiesta specifica.
3) Ora dì al paziente che procederai con la visita che consiste in una raccolta dati di vario genere. Avvertilo che se ti sentirà dire molte cose (pensa ai dati del sondaggio parodontale nei pazienti dentati!) di non preoccuparsi che il numero di informazioni che raccogli non è indice della gravità del suo caso. Procedi sistematicamente senza tralasciare nessun particolare, dalle carie al controllo di eventuali masse sospette alle lesioni precancerose etc.
4) Compila la cartella in modo completo e leggibile (anche dal paziente) e evidenzia i profili di rischio del caso. Ora spiega tutto al paziente in modo chiaro con la cartella compilata rivolta verso di lui, usando una terminologia semplice ed eventuali immagini o, meglio, disegni che tu stesso traccerai. Ricorda che precedenti dentisti possono già avere dato delle indicazioni al paziente. Non disdegnare di ascoltarle e, se sono incongrue (togli tutto e mettiamo gli impianti) spiega perchè è meglio scegliere altre strade senza essere eccessivamente critico. Non dire mai peste e corna del precedente dentista se esiste anche se ha fatto cose “che voi umani…..” (BLADE RUNNER). Ci sono modi più delicati e progressivi.
5) spiega al paziente le cose che possono non essere utili (non tutti i denti persi sono da sostituire) o troppo rischiose. Avvertilo dei punti di controllo che esisteranno durante e dopo la terapia, come il controllo dell’igiene o dei punti di sanguinamento per i parodontopatici. Se vuole un preventivo faglielo se è possibile. Se non sei ancora certo della terapia fai lo stesso un preventivo avvertendo che potrebbe subire variazioni ed eventualmente, se puoi, fallo massimale e poi togli. Non “vendere” la tua terapia come fosse un intervento a cuore aperto ma spiega che in fondo è una cosa semplice.
6) Se il paziente ha una condizione parodontale alterata chiedi se ha disturbi generali che possono essere correlati e come il controllo della parodontite possa migliorare la situazione di salute generale. Usa termini chiari senza spaventarlo.